Traduzione "Pro Caelio" paragrafi 3-4 [§§32-54]

[3] E a me inoltre sembra, giudici, che questo inizio della difesa convenga soprattutto all'adolescenza di Marco Celio, affinché io risponda in primo luogo, a quelle cose, che gli accusatori hanno detto di costui durante il processo, per deformarlo, privarlo del potere e deturparlo della dignità. Gli è stato rinfacciato il padre in vari modi, poiché hanno detto che lo stesso o era troppo poco generoso o troppo poco devotamente trattato dal figlio. Riguardo al prestigio Marco Celio (padre) nato da noti e nobili uomini risponde egli stesso anche senza la mia orazione facilmente rimanendo in silenzio; da coloro i quali però a causa della vecchiaia

(dell’età), non è ugualmente conosciuto, e poiché frequenta già poco il foro durante il giorno con noi, questi così ritengono, qualunque prestigio possa esserci in un cavaliere romano, che certamente può essere massimo, esso in Marco Celio è sempre stato posseduto massimamente e oggi non solo la abbia dai suoi (concittadini), ma anche da tutti coloro ai quali possa per qualche motivo essere conosciuto.

[4] E inoltre non è stato opportuno che l’essere figlio di un cavaliere romano sia stato posto come motivo del crimine dagli accusatori, né da coloro che giudicano né da noi (da me) che difendiamo (difendo). Infatti ciò che avete detto circa l’affetto (intende l’affetto del figlio verso il padre), di esso però da parte nostra (mia) è un’idea/opinione, ma il giudizio è certamente del padre; quale sia la nostra (mia) opinione, l’ascolterete dai testimoni; cosa provano i genitori, lo mostrano il dolore incredibile e le lacrime della madre, l’aspetto miserando/trasandato del padre e questa tristezza, e il dolore lo scorgete che è presente (qui).