ECLOGA II
1. Il pastore Coridone ardeva d’amore per il bell’Alessi,
2. gioia del padrone, ma non aveva qualcosa da sperare (non aveva speranze).
3. A tal punto che veniva assiduamente tra i densi faggi, dalle ombrose cime.
4. Là da solo questi rozzi versi (carmi) sfogava
5. ai monti e alle foreste il suo amore infelice;
CORIDONE
6. 'Oh crudele Alessi, non hai nessuna cura per i miei canti?
7. Non hai nessuna compassione di me? Infine mi indurrai a morire?
8. ora anche gli animali (il bestiame) cercano le ombre e la frescura,
9. ora anche i roveti nascondono le verdi lucertole,
10. e Téstili per i mietitori spossati dal caldo rovente
11. pesta erbe odorose come il timo e l’aglio.
12. ma con me, mentre percorro le tue tracce, gli arbusti
13. risuonano sotto il sole ardente insieme alle roche cicale.
14. non fu abbastanza forse patire le funeste ire
15. e le superbe arroganze di Amarillide? Non fu forse abbastanza Menalca,
16. per quanto lui fosse scuro, per quanto tu fossi bianco di pelle?
17. Oh bel fanciullo, non dar troppo conto alla carnagione;
18. I bianchi ligustri cadono, I mirtilli neri si raccolgono.
19. Io sono disprezzato da te non ti chiedi chi io sia, Alessi,
20. quanta ricchezza di bestiame, quanta abbondanza di latte bianco.
21. Mille mie pecore pascolano sui monti siciliani;
22. Il latte fresco non mi manca né d’estate né d’inverno.
23. canto quelle cose che era solito, quando l’armento (mandria di bestiame grande) lo chiamava,
24. Anfione il tebano sull’Aracinto dell’Attica (montagna fra la Beozia e l’Attica).
25. Non sono tanto mostruoso; poco fa mi specchiai sulla riva,
26. stando calmo il mare e i venti. Io non avrò paura di Dafni
27. con te come giudice (anche se tu fossi il giudice), se mai l’immagine inganna.
28. Oh se solo ti piacesse abitare con me nelle misere campagne
29. e nelle umili capanne e se solo ti piacesse trafiggere i cervi
30. e spingere ai verdi pascoli i capretti del gregge!
31. Insieme a me nei boschi imiterei Pan cantando.
32. Pan per primo insegnò a unire un maggior numero di canne con la cera,
33. Pan si prende cura del gregge e dei loro guardiani;
34. non ti dispiacerebbe poggiare le tenere labbra la zampogna:
35. Aminta cosa non faceva per sapere queste medesime cose?
36. Io ho una zampogna composta di sette canne ineguali,
37. che un tempo mi diede in dono Dameta
38. e morendo mi disse: 'ora questa ha te come secondo (padrone)';
39. (così) disse Dameta, (così) provò invidia lo stolto Aminta.
40. in seguito due caprioli—ritrovati da me in una valle non sicura—
41. ancora ora chiazzati sulle pelli di bianco,
42. due volte al giorno succhiano le mammelle della pecora; questi li riservo per te.
43. Téstile già da tempo mi prega per portarseli via;
44. e lo farà, dato che i miei doni non sono apprezzati da te.
45. Vieni qui, oh bel fanciullo, per te ecco le Ninfe
46. portano dei gigli in colmi canestri; per te la candida Naiade,
47. cogliendo le pallide viole e gli alti papaveri,
48. unisce il narciso e il fiore dell’aneto ben profumato;
49. poi intrecciandoli con la lavanda e altre erbe aromatiche
50. tinge i dolci mirtilli con la gialla calendula.
51. Coglierò io stesso mele bianche dalla fine peluria
52. castagne e noci, che la mia Amarillide amava;
53. aggiungerò in più grasse (piene) susine—anche per questo frutto ci sarà onore—
54. e coglierò voi, oh allori, e te, vicino mirto,
55. poiché così disposti mescolate soavi profumi.
56. Sei un villano (rozzo), Coridone; né Alessi ha cura dei (tuoi) doni
57. né, se gareggiassi con dei regali, si concederebbe Iolla.
58. Ahimè, cosa ho desiderato misero me? (innamorato) ho lasciato andare sui fiori lo scirocco
59. e disperato ho lasciato andare i cinghiali nelle limpide fonti.
60. Da chi fuggi, da un folle? Anche (persino) gli dèi abitarono i boschi
61. e Paride il troiano. Pallade (Atena Minerva) abiti (pure) in quelle città che lei stessa ha fondato;
62. a noi piacciono sopra ogni cosa i boschi.
63. Come la feroce leonessa insegue il lupo, il lupo allo stesso modo insegue la capra,
64. la vispa capretta insegue il citiso in fiore,
65. così Coridone insegue te, oh Alessi; ognuno è schiavo della sua volontà.
66. Guarda, i giovenchi riportano gli aratri sospesi al giogo
67. e il sole calando raddoppia le ombre crescenti.
68. Tuttavia in me brucia l’amore; qual è dunque l’unità di misura che si avvicini all’amore?
69. Oh, Coridone, Coridone, che follia ti ha preso!
70. Semi-potata ti (resta) la vite sull’olmo frondoso.
71. piuttosto perché tu non ti sei adoperato in qualcosa di cui almeno c’è bisogno,
72. perché non ti prepari per intrecciare qualcosa con vimini e giunchi flessibili?
73. se costui si dà delle arie con te, troverai un altro Alessi.'
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